Diabete di tipo 2, minor rischio se livelli più elevati di vitamina D

Concentrazioni sieriche più elevate di 25-idrossivitamina D (25OHD) sono associate a un minor rischio di diabete di tipo 2 incidente. È il risultato di uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Diabetes Care, in cui diversi ricercatori dell’Università di Pechino hanno studiato la potenziale correlazione tra 25OHD e il rischio di diabete di tipo 2, analizzando inoltre se l’associazione fosse modificata dai comportamenti del sonno.

Dopo aver analizzato i dati di 350.211 individui sani prelevati dalla  Biobanca del Regno Unito, i ricercatori hanno rilevato che la 25OHD sierica era significativamente associata a un minor rischio di diabete di tipo 2 (rapporto di rischio corretto, 0,88 per aumento di 10 nmol / L). In aggiunta a ciò, gli studiosi hanno evidenziato che tra i soggetti c’era una significativa interazione tra 25OHD e schemi di sonno complessivi sul rischio di diabete di tipo 2. Tra coloro con un sonno più sano l’associazione inversa tra alta 25OHD e diabete di tipo 2 era più evidente. La sonnolenza diurna ha mostrato l’interazione più forte con 25OHD. Inoltre, il rischio inferiore di diabete di tipo 2 associato a 25OHD elevato era più evidente tra i partecipanti senza sonnolenza diurna frequente rispetto a quelli con sonnolenza diurna eccessiva.

«I nostri risultati – commentano i ricercatori – se confermati da ulteriori evidenze, possono avere implicazioni per lo sviluppo di strategie di prevenzione del diabete di tipo 2 mirate al miglioramento della supplementazione di vitamina D tra le persone con disturbi del sonno, in particolare la sonnolenza diurna».