Cosmetici esfolianti o detergenti, dal 1 gennaio 2020 divieto per quelli contenenti microplastiche

I prodotti cosmetici da risciacquo ad azione esfoliante o detergente  contenenti microplastiche non possono essere commercializzati a far data dal 1 gennaio 2020. È quanto disposto dall’articolo 1, comma 546, della legge 205 del 27 dicembre 2017, recante «Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020», pubblicato in Gazzetta ufficiale serie generale n. 302 del 29 dicembre 2017. Nello specifico, il provvedimento puntualizza che «per microplastiche si intendono le particelle solide in plastica, insolubili in acqua, di misura uguale o inferiore a 5 millimetri, intenzionalmente aggiunte nei prodotti cosmetici di cui al comma 546». Inoltre, «ci si riferisce a i polimeri modellati, estrusi o fisicamente manipolati in diverse forme solide, che, durante l’uso e nel successivo smaltimento, mantengono le forme definite nelle applicazioni previste».

Quanto al regime sanzionatorio, la legge in vigore prevede che «la violazione del divieto di cui al comma 546 è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma da 2.500 euro a 25.000 euro, aumentata fino al quadruplo del massimo se la violazione riguarda quantità ingenti di prodotti cosmetici di cui al comma 546 oppure un valore della merce superiore al 20 per cento del fatturato del trasgressore». È utile ricordare che sempre più studi confermano il ruolo negativo per la salute delle microplastiche. Oltre a costituire una minaccia per la fauna marina, raggiunta grazie al deflusso delle particelle nelle acque reflue utilizzate negli ambienti domestici, le microplastiche vengono immagazzinate dagli esseri umani per via orale o respiratoria, al punto da costituire veri e propri interferenti per i processi metabolici, fino ad arrivare alla compromissione dei meccanismi della codifica genetica.