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Obesità e diabete: un legame dannoso per la salute delle persone

In occasione della Giornata mondiale dell’obesità, lo scorso 4 marzo, la Società italiana di diabetologia (Sid) ha acceso i riflettori sullo stretto legame tra obesità e diabete, due condizioni che spesso si presentano congiuntamente, tanto da essere state coniate con il termine “diabesità”. L’associazione è una sfida sanitaria anche in Italia, paese in cui la propensione al sovrappeso e all’obesità si manifesta già in età pediatrica. Secondo la World obesity federation (Wof), circa tre quarti dei bambini e adolescenti italiani sono a rischio, mentre la prevalenza tra gli adulti raggiunge il 60%. L’Ufficio europeo in seno all’Organizzazione mondiale della sanità colloca l’Italia al quarto posto nel continente per incidenza di sovrappeso e obesità, con una percentuale poco inferiore al 40%, e al secondo posto per la sola obesità.

Ridurre il peso per combattere il diabete

La ricerca menzionata dalla Sid ha dimostrato che una riduzione del peso corporeo del 5% può portare a una diminuzione del rischio di diabete del 40%. La perdita di peso, anche se moderata, può migliorare parametri clinici come l’emoglobina glicata e la pressione arteriosa, oltre a ridurre i fattori di rischio e le complicanze associate al diabete di tipo 2, come la steatosi epatica e le apnee notturne. Il sovrappeso triplica il rischio di diabete di tipo 2, mentre un indice di massa corporea superiore a 30 aumenta il rischio fino a sei volte negli uomini e dieci volte nelle donne. Tuttavia, la riduzione del peso corporeo, anche se non eccessiva, può migliorare i livelli di glicemia e, in alcuni casi, la chirurgia bariatrica può portare a una remissione del diabete.