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Spesa farmaceutica convenzionata, l’Aifa: «Nel 2018 calo del -4,2%»

L’Agenzia italiana del farmaco ha pubblicato il «Monitoraggio della spesa farmaceutica nazionale e regionale», relativo al periodo gennaio-dicembre 2018, nella sua versione preliminare che verrà ulteriormente aggiornata con una versione definitiva. Con riferimento alla spesa farmaceutica convenzionata, ovvero quella che le Regioni sostengono mediante il pagamento della Distinta contabile riepilogativa alle farmacie territoriali private e pubbliche, l’Aifa sottolinea che, nei dodici mesi del 2018, «si è attestata a 7.781,4 milioni di euro, evidenziando un decremento, rispetto all’anno precedente, pari a -338,8 ml di € (-4,2%)». Nel dettaglio, si legge nel rapporto, «i consumi, espressi in numero di ricette (576 milioni di ricette), mostrano un lieve decremento pari a -0,8% rispetto al 2017, mentre l’incidenza del ticket aumenta del 3,8% (+58,9 milioni di euro)». Analogamente, «si osserva un incremento del +2,2% (+462,1 milioni di dosi giornaliere) delle dosi giornaliere dispensate». Le Regioni con la maggior flessione percentuale sono le Marche (-9,4%), la Puglia (-7,7%) e l’Abruzzo (-6,3%). Mentre, quelle con una variazione meno marcata sono la Lombardia (-0,7%), l’Umbria (-2,4%) e la Basilicata (-2,7%). Unica regione in Italia con una variazione percentuale leggermente positiva è la Valle d’Aosta (-1,4%).
Nello stesso rapporto l’Aifa rende disponibile anche la «Verifica del tetto della spesa farmaceutica per acquisti diretti», vale a dire la spesa relativa ai farmaci erogati in ospedale, ma anche in distribuzione diretta e per conto. In questo caso, si legge nel rapporto, «la verifica del tetto programmato della spesa farmaceutica per acquisti diretti del 6,89% al netto dei pay-back vigenti e dei fondi per gli innovativi non oncologici e innovativi oncologici evidenzia un’incidenza del 8,85%, pari ad un disavanzo rispetto alla spesa programmata di +2.207 milioni di euro, di cui 114 si riferiscono alla spesa per farmaci innovativi Oncologici e non Oncologici non coperta dai rispettivi fondi». Confrontando i dati provenienti dalla spesa farmaceutica convenzionata e quella degli acquisti diretti, si evince che se da un lato la spesa delle farmacie aperte al pubblico è sempre più contenuta, con consegue non solo sul fatturato, ma anche sul numero di accessi quotidiani che il Ssn garantiva agli esercizi, quella delle strutture del Servizio sanitario nazionale ha mostrato un deciso incremento, rispetto a quanto programmato, favorendo quindi tale afflusso in strutture esterne, soprattutto per alcune particolari categorie di farmaci – come quelli innovativi – che non entrano nelle disponibilità del farmacista territoriale.