Spesa farmaceutica gennaio-aprile 2024: aumenti per acquisti diretti e convenzionata
Il monitoraggio della spesa farmaceutica relativo al periodo gennaio-aprile 2024 ha messo in luce due elementi di rilievo: l’incremento degli acquisti diretti effettuati dalle strutture sanitarie regionali e la nuova remunerazione delle farmacie. Secondo i dati diffusi dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), la spesa per gli acquisti diretti è cresciuta del 17% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, trainata principalmente dai farmaci ospedalieri oncologici. Tale aumento, in valori assoluti, corrisponde a circa 799 milioni di euro. Come spiegato dall’Aifa «si iniziano a registrare gli effetti sulla spesa farmaceutica convenzionata del nuovo schema di remunerazione delle farmacie introdotto a partire da marzo 2024, che interviene disancorando l’agio per il farmacista dal prezzo del medicinale e incamerando la remunerazione aggiuntiva introdotta dopo la pandemia».
Riduzione dello 0,4% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno
Pierluigi Russo, direttore tecnico-scientifico dell’Agenzia, ha osservato che «per questo motivo abbiamo registrato una riduzione dello 0,4% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno della spesa convenzionata per farmaci rimborsabili, basata sul prezzo di vendita al pubblico in farmacia, in controtendenza rispetto ad un incremento della corrispondente spesa netta del +2,3% comprensiva della nuova remunerazione e tenendo conto dell’abrogazione delle scontistiche di legge negli ultimi due mesi del periodo».
Dati provvisori e oggetto di rettifiche
Russo ha precisato che «i dati comunicati dalle Regioni sono ancora provvisori e oggetto di rettifiche al riguardo si registra un anomalo aumento della spesa per i ticket sulla ricetta del +9,3% rispetto all’anno precedente. Nel complesso il monitoraggio del tetto della spesa convenzionata registra nei primi 4 mesi dell’anno un avanzo di 208 milioni di euro rispetto al tetto programmato del 6,8% del Fondo sanitario nazionale e una spesa da tetto che cresce di 63 milioni di euro rispetto a quella registrata nel medesimo periodo nel 2023».
Riclassificazione da Osp a Fascia A
La stessa Aifa ha ricordato che a fine maggio, in attuazione della legge finanziaria, ha riclassificato dalla fascia A ad uso ospedaliero ad A con dispensazione in farmacia i medicinali antidiabetici della categoria delle gliptine, secondo Russo «ma probabilmente solo con i dati di monitoraggio gennaio-luglio 2024 si inizierà a registrare l’impatto effettivo sulla spesa, in funzione delle tempistiche con le quali le diverse Regioni hanno deciso di spostare le gliptine in erogazione convenzionata».
Gli acquisti da parte delle Regioni
L’aumento della spesa per acquisti diretti da parte delle Regioni nel periodo gennaio-aprile è, in valori assoluti, pari a circa 799 milioni di euro (+17% appunto) rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Russo ha sottolineato che «tale aumento è guidato essenzialmente dalla crescita di 828 milioni di euro degli acquisti da parte delle Regioni di medicinali a carico del Ssn, equivalenti a un +18,9%, e in particolare dai farmaci di fascia H ospedalieri, prevalentemente oncologici, in aumento del 20,8%. L’aumento è controbilanciato dalla parziale riduzione del 6,8% della spesa per i farmaci innovativi fuoriusciti dall’apposito Fondo ed entrati nel computo della spesa soggetta al tetto degli acquisti diretti. Nei primi quattro mesi del 2024 la spesa sostenuta dalle Regioni per l’acquisto di medicinali di fascia C è stata invece inferiore di quasi il 13%».
Il rispetto del tetto del Fsn
Secondo il Direttore tecnico-scientifico dell’Aifa «complessivamente il monitoraggio del tetto degli acquisti diretti, coincidente con l’8,3% del Fondo sanitario nazionale, registra uno sfondamento di 1,47 miliardi di euro rispetto alla spesa programmata. Nei primi quattro mesi dell’anno la spesa per acquisti diretti delle Regioni registra una percentuale sul Fsn dell’11,8%, in riduzione rispetto a quella precedentemente comunicata nell’ambito del monitoraggio gennaio-febbraio 2024.Incidono su questo risultato diversi elementi, tra i quali l’uscita di medicinali importanti dal Fondo farmaci innovativi, come si evince dalla riduzione del 6,8% della spesa per tali medicinali, nei primi quattro mesi del 2024 rispetto all’anno precedente».
Maggiore incidenza dei farmaci altamente innovativi
Robert Nisticò, presidente dell’Aifa, ha commentato gli andamenti sottolineando che «l’andamento dei dati di spesa conferma quanto si verifica anche negli altri Paesi avanzati, ossia la sempre maggiore incidenza dei farmaci altamente innovativi, senza alcuna alternativa terapeutica, che in Italia da soli valgono il 38,6% della spesa pubblica per i medicinali, che in Europa si prevede in crescita di 59 miliardi di dollari da qui al 2027. Certo, qualcosa in più si può fare sul piano dell’appropriatezza, definendo a livello locale percorsi di cura e controlli più efficaci per contenere il fenomeno dell’iperprescrizione. Lavoro che non compete all’Aifa, la quale attraverso la contrattazione dei prezzi tra i più bassi d’Europa e le 342 ricontrattazioni avvenute in poco più di sei mesi, fa di tutto per contenere la crescita della spesa. Crescita che resta tuttavia ineluttabile e richiederebbe un approccio non più a silos del suo controllo, in considerazione dei risparmi dei costi sociali e sanitari che l’innovazione farmaceutica sta apportando e sempre più apporterà in futuro».