Rev, le rettifiche del ministero rettifiche dopo diffusione notizie errate

Con la finalità di fornire informazioni corrette da veicolare agli operatori sanitari e agli utenti finali, nonché per impedire la diffusione di alcune notizie impropriamente diramate attraverso gli organi di stampa ed online, il ministero della Salute ha diramato una nota sul tema della ricetta elettronica veterinaria e del relativo funzionamento. In primo luogo, specifica il ministero, «il nuovo sistema di ricetta elettronica non introduce né nuovi obblighi né adempimenti aggiuntivi, rispetto a quelli già previsti dalla normativa vigente, a carico dei veterinari e degli utenti finali, anzi determinerà una riduzione di obblighi e un notevole risparmio di mezzi impiegati da parte dei fruitori del sistema, grazie alla possibilità di avvalersi di un sistema che permetterà un recupero veloce di informazioni e dei dati raccolti nei sistemi informativi ministeriali». Con la nuova modalità prescrittiva, inoltre, il ministero specifica che «non vi è alcun motivo per cui con il formato elettronico il numero delle prescrizioni debba aumentare».
Il dicastero quindi smentisce una notizia, in base alla quale l’introduzione della ricetta elettronica veterinaria avrebbe portato ad «un aumento del costo delle spese veterinarie per i possessori di animali». In proposito, evidenzia che «la ricetta veterinaria elettronica non è in alcun modo correlata all’emissione della fattura elettronica, come è stato scritto da più parti». Per questo motivo, si legge nella nota, «il medico veterinario che prima non si faceva pagare per la semplice emissione di una ricetta cartacea, senza una prestazione clinica, dovrebbe ugualmente non farsi pagare». Nello specifico, «il nuovo sistema non va a modificare in alcun modo la gestione fiscale e professionale della prestazione di “prescrizione” da parte del medico veterinario rispetto all’utilizzo della ricetta cartacea». Inoltre, «il sistema consente al veterinario di indicare sulla ricetta se si tratta di una prescrizione di farmaci necessaria al prosieguo di terapia, alla cura di una malattia cronica o all’adozione di una nuova terapia».
Il ministero interviene su presunti disservizi segnalati, relativi alla durata dei tempi di attesa necessari alla prescrizione della ricetta elettronica, «secondo cui sarebbero necessari addirittura fino a 15 minuti per emettere una ricetta». In questo senso, il ministero precisa che «il Centro servizi nazionale c/o l’Izsam che gestisce il sistema informatico ha effettuato le verifiche del caso e ha confermato che su un numero di 500mila ricette emesse dal 1 gennaio 2019, il tempo medio necessario per una prescrizione tramite postazione fissa è stato pari a 3 minuti e tramite APP è risultato essere più veloce, pari a circa 2 minuti». Per concludere, al fine di «agevolare l’implementazione del sistema Rev», il ministero ricorda di aver predisposto «due note informative, trasmesse alle regioni, alle province autonome e alle associazioni di categoria, e pubblicate sul sito istituzionale e ha collaborato alla realizzazione di uno specifico corso Fad con le Federazioni nazionali dei veterinari e dei farmacisti, accessibile dal sito https://www.ricettaveterinariaelettronica.it/, oltre che da quelli delle due Federazioni».