Quando un farmaco “non si trova”: il manuale Aifa con le possibili soluzioni
Quando un farmaco prescritto dal medico non è reperibile in farmacia, le cause possono essere molteplici. In alcuni casi si tratta di una carenza, ovvero l’azienda titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio (Aic) non riesce a garantire la fornitura del medicinale su tutto il territorio nazionale. In altri casi invece il problema è legato ad una temporanea indisponibilità locale, dovuta a disfunzioni nella catena distributiva. Vediamo nel dettaglio come orientarsi e quali soluzioni possono essere adottate da medici, farmacisti e pazienti per assicurare la continuità terapeutica. A fare il punto è stata l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), che ha pubblicato l’opuscolo “Non si trova”, alla cui stesura hanno collaborato diverse persone ed entità.
Farmaco carente o indisponibile? Come capirlo
Per comprendere se un farmaco introvabile è effettivamente carente oppure solo temporaneamente indisponibile, il primo passo è consultare l’elenco dei medicinali carenti pubblicato e aggiornato costantemente dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) sul proprio sito web. Se il farmaco compare in elenco, significa che si tratta di una carenza comunicata dal titolare Aic. In tal caso, l’Aifa fornisce anche indicazioni utili per la continuità terapeutica, come l’eventuale disponibilità di medicinali equivalenti o alternative terapeutiche. Se invece il farmaco non risulta nell’elenco dei carenti, il problema potrebbe essere legato ad una indisponibilità locale e temporanea. Qui, il farmacista può segnalare la mancanza del medicinale ai referenti regionali o provinciali preposti, che effettueranno le opportune verifiche. Nel frattempo, il farmacista può tentare di ordinare il prodotto direttamente all’azienda titolare Aic.
Le soluzioni in caso di carenza confermata
Quando un farmaco risulta ufficialmente carente nell’elenco Aifa, si aprono diverse strade per garantire la continuità di cura al paziente. Innanzitutto, se esiste un medicinale equivalente disponibile, il farmacista potrà dispensarlo direttamente. In alternativa, il medico prescrittore (specialista o di medicina generale) potrà valutare la prescrizione di un farmaco alternativo per la stessa patologia. Nei casi in cui non esistano valide alternative terapeutiche in commercio in Italia, il medico può richiedere, tramite le strutture sanitarie territoriali competenti, l’autorizzazione ad importare dall’estero un analogo del farmaco carente. In casi specifici, anche la stessa azienda titolare Aic può essere autorizzata da Aifa ad importare il medicinale, che verrà poi dispensato ai pazienti tramite le farmacie ospedaliere o i servizi farmaceutici territoriali.
Preparazioni galeniche e importazioni extra-carenza
In alcune situazioni, il medico può ovviare alla carenza di un farmaco industriale prescrivendo una preparazione galenica magistrale, realizzata dal farmacista partendo dal principio attivo. La soluzione però non è sempre praticabile e comunque il costo è a carico del paziente. Oltre ai casi di carenza, l’Aifa può autorizzare l’importazione di farmaci non registrati in Italia solo in situazioni molto particolari: vaccini o emoderivati carenti o non autorizzati, oppure specifici medicinali per i quali l’Agenzia ha adottato appositi provvedimenti a tutela della salute pubblica. Per l’importazione di farmaci non carenti né registrati in Italia, l’autorizzazione compete invece agli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera (Usmaf) del ministero della Salute. Si rimanda alla sezione “Documenti allegati” per l’opuscolo integrale.