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Medicinali a base di biotina, l’Aifa: «Interferiscono con indagini di laboratorio»

«Contestualmente alla dispensazione di medicinali a base di biotina come monocomponente o in associazione, informare sempre i pazienti sul rischio di interferenza con le indagini di laboratorio». Sono queste le raccomandazioni rivolte ai farmacisti, provenienti dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e contenute in una nota diramata lo scorso giugno in accordo con le aziende titolari dell’Aic di alcuni medicinali, relativa ad una possibile interferenza tra biotina ed alcuni test di laboratorio. Secondo quanto specifica l’Agenzia, «è stato osservato che nei pazienti che assumono biotina si possono riscontrare risultati erroneamente alti oppure erroneamente bassi per alcune indagini di laboratorio clinicamente rilevanti». Anomalie che potrebbero portare ad una «gestione inappropriata del paziente o ad una diagnosi errata». Uno tra i casi rappresentati riguarda a titolo di esempio «un risultato falsamente basso per la troponina può portare a una mancata diagnosi di infarto, con implicazioni cliniche potenzialmente gravi».

In aggiunta a ciò, evidenzia l’Agenzia, «la biotina può anche determinare dei risultati per i test della tiroide che mimano la malattia di Graves, e comportare quindi un trattamento non necessario con farmaci antitiroidei». I soggetti maggiormente a rischio sono «pazienti con insufficienza renale, poiché è probabile che abbiano concentrazioni di biotina più elevate nel sangue e tempi di eliminazione più lunghi», «pazienti affetti da sclerosi multipla esposti ad alte dosi di biotina (fino a 300 mg al giorno) negli studi clinici», ed infine «bambini con malattie metaboliche rare (deficit di biotinidasi, deficit di olocarbossilasi sintetasi, gangli basali sensibili alla biotina-tiamina), poiché dipendono da alte dosi di biotina». Ai farmacisti dunque la responsabilità di comunicare per tempo, ai pazienti potenzialmente interessati alla problematica, della possibile interazione. Quanto ai prodotti in commercio contenenti biotina, l’Aifa specifica che «sono quelli che hanno un contenuto di biotina ≥150 mcg per dose unitaria, per le forme orali, e di 3 ≥60 mcg per dose unitaria, per le forme parenterali». Vale a dire i medicinali Diathynil 5 mg compresse, Diathynil 5 mg soluzione iniettabile – Alfasigma S.p.A., Cernevit polvere per soluzione iniettabile – Baxter S.p.A., Biodermatin 5 mg compresse, Biodermatin 20 mg granulato effervescente – Alliance Pharma S.r.l., Soluvit polvere per soluzione per infusione – Fresenius Kabi Italia S.r.l., Envita polvere per soluzione per infusione – B. Braun Melsungen AG, Nebiotin 5 mg compresse – Difa Cooper S.p.A., Becozym compresse gastroresistenti», ed infine «Elevit compresse – Bayer S.p.A.».