Integratori contenenti curcuma, il ministero chiarisce le cause di epatite colestatica

«Le cause sono verosimilmente da ricondurre a particolari condizioni di suscettibilità individuale, di alterazioni preesistenti, anche latenti, della funzione epato-biliare o anche alla concomitante assunzione di farmaci». È quanto fa sapere il ministero della Salute in una nota diramata il 26 luglio 2019, a distanza di un mese dall’ultima segnalazione dell’ennesimo caso di epatite colestatica acuta dovuta all’assunzione di prodotti a base di Curcuma. In totale, secondo quanto riferito dall’Istituto superiore di sanità, erano salite a 21 le segnalazioni ricollegate all’uso di 24 differenti prodotti commercializzati in Italia attraverso i canali tradizionali ma anche online.
«Gli eventi segnalati – evidenzia il ministero della Salute – hanno coinvolto preparati ed estratti di curcuma diversi tra di loro e si sono verificati dopo l’assunzione di dosi molto variabili di curcumina, anche se nella maggior parte dei casi il titolo di tale sostanza era elevato e spesso associato ad altri ingredienti volti ad aumentarne l’assorbimento». Tuttavia, «le analisi effettuate sui campioni dei prodotti correlati ai casi di epatite hanno escluso la presenza di contaminanti o di sostanze volontariamente aggiunte quali possibili cause del danno epatico». Dunque, anche dallo studio di dati internazionali, secondo quanto riferito dal ministero, «sono emerse segnalazioni di casi di epatiti acute ad impronta colestatica correlati all’uso di estratti di curcuma anche in altri Paesi».
Ne consegue che «alla luce di tali conclusioni, si è deciso di adottare una specifica avvertenza per l’etichettatura degli integratori in questione, volta a sconsigliarne l’uso a soggetti con alterazioni della funzione epato-biliare o con calcolosi delle vie biliari e, in caso di concomitante assunzione di farmaci, ad invitare comunque a sentire il parere del medico». Infine, per quanto attiene la curcuma in polvere, «considerando la storia e le dimensioni del consumo come alimento, non sono emersi elementi per particolari raccomandazioni».