Decreto Sostegni, la guida per sapere tutto sul contributo a fondo perduto

Per facilitare la comprensione e l’accesso ai contributi previsti dal decreto Sostegni, l’Agenzia delle Entrate ha reso disponibile una guida dettagliata da consultare. Le nuove misure adottate, come spiega Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia, prevedono «una platea più ampia di beneficiari, nuovi criteri di calcolo con percentuali di contributo più elevate, possibilità di scegliere la modalità di erogazione, un modello snello e semplice da compilare. Sono queste le principali novità del nuovo contributo a fondo perduto in favore degli operatori economici previsto dal decreto “Sostegni”, la misura varata dal Governo che contiene una serie di interventi di sostegno alle imprese, ai lavoratori autonomi e ai professionisti a causa del perdurare dell’emergenza sanitaria da Covid-19».

Contenuti della guida e destinatari dei sostegni

Suddivisa in varie sezioni, la guida spiega punto per punto in cosa consiste il contributo, a chi spetta, come si calcola, gli step delle procedure telematiche previste per effettuare la domanda e come saranno eseguiti i controlli e richiesta la restituzione della somma percepita se risultasse non spettante. Il contributo a fondo perduto è destinato a soggetti titolari di partita Iva che svolgono attività di impresa o di lavoro autonomo o che sono titolari di reddito agrario, e che sono residenti o stabiliti in Italia. Non possono presentare istanza per il riconoscimento del contributo i soggetti che abbiano cessato la partita Iva prima del 23 marzo 2021 e i soggetti che hanno avviato l’attività dal 24 marzo 2021. Il contributo a fondo perduto è escluso da tassazione – sia per quanto riguarda le imposte sui redditi sia per l’Irap – e non incide sul calcolo del rapporto per la deducibilità delle spese e degli altri componenti negativi di reddito, compresi gli interessi passivi, di cui agli artt. 61 e 109, comma 5, del Tuir.

Requisiti generali per accedere al contributo

La guida dell’Agenzia delle Entrate approfondisce nel dettaglio le situazioni specifiche che si possono presentare e come comportarsi caso per caso. Requisito primario per accedere al contributo rimane per tutti l’aver conseguito, nell’anno 2019, un ammontare di ricavi o compensi non superiore a 10 milioni di euro. È inoltre necessario che sia presente uno tra i seguenti requisiti: l’importo della media mensile del fatturato e dei corrispettivi relativi all’anno 2020 siano inferiore almeno del 30% rispetto all’importo della media mensile del fatturato e dei corrispettivi relativi all’anno 2019; l’attivazione della partita Iva sia avvenuta a partire dal 1° gennaio 2019. L’ammontare del contributo è determinato applicando una diversa percentuale alla differenza tra l’importo della media mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2020 e l’analogo importo dell’anno 2019. Tale percentuale varia in base all’entità di ricavi e compensi: è pari al 60% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 sono inferiori o pari a 100mila euro; al 50% se superano i 100mila euro ma non i 400mila euro; al 40% se superano i 400mila euro ma non 1 milione di euro; al 30% se superano 1 milione di euro ma non 5 milioni di euro; al 20% se superano 5 milioni di euro ma non 10 milioni di euro.