Chinolonici e fluorochinolonici, Ema ed Aifa rivalutano rapporto benefici/rischi

«Sono state segnalate con gli antibiotici chinolonici e fluorochinolonici reazioni avverse invalidanti, di lunga durata e potenzialmente permanenti, principalmente a carico del sistema muscoloscheletrico e del sistema nervoso». È quanto annunciano l’Agenzia europea per i medicinali (Ema) e l’Agenzia italiana dei farmaci (Aifa), in accordo con le aziende titolari delle autorizzazioni all’immissione in commercio di diverse molecole appartenenti alle classi degli antibiotici chinolonici e fluorochinolonici. Nel dettaglio, i medicinali contenenti cinoxacina, flumechina, acido nalidixico e acido pipemidico, verranno ritirati dal commercio. Mentre, per le molecole ciprofloxacina, levofloxacina, moxifloxacina, pefloxacina, prulifloxacina, rufloxacina, norfloxacina, ed infine lomefloxacina, le Agenzie hanno limitato l’utilizzo, invitando i sanitari a non prescrivere tali farmaci «per il trattamento di infezioni non gravi o autolimitanti (quali faringite, tonsillite e bronchite acuta)», «per la prevenzione della diarrea del viaggiatore o delle infezioni ricorrenti delle vie urinarie inferiori», «per infezioni non batteriche, per esempio la prostatite non batterica (cronica)», «per le infezioni da lievi a moderate (incluse la cistite non complicata, l’esacerbazione acuta della bronchite cronica e della broncopneumopatia cronica ostruttiva – bpco, la rinosinusite batterica acuta e l’otite media acuta), a meno che altri antibiotici comunemente raccomandati per queste infezioni siano ritenuti inappropriati», ed inoltre «ai pazienti che in passato abbiano manifestato reazioni avverse gravi ad un antibiotico chinolonico o fluorochinolonico».

In aggiunta a ciò, i pazienti in trattamento con tali molecole devono essere inviati alla sospensione del trattamento «ai primi segni di reazione avversa grave quale tendinite e rottura del tendine, dolore muscolare, debolezza muscolare, dolore articolare, gonfiore articolare, neuropatia periferica ed effetti a carico del sistema nervoso centrale, e di consultare il proprio medico per ulteriori consigli». Nei mesi precedenti i farmaci chinolonici e fluorochinolonici erano stati oggetto di ulteriori informative legate alla sicurezza dell’uso. La prima, nell’ottobre del 2018, riguardava la segnalazione dell’aggiunta del rischio di aneurisma aortico e di dissezione aortica. Nel giro di qualche mese, inoltre, l’Agenzia europea per i medicinali aveva segnalato effetti indesiderati invalidanti e potenzialmente permanenti sospendendo o restringendo l’uso di antibiotici chinolonici e fluorochinolonici. Ulteriori dettagli sulla segnalazione in oggetto possono essere consultati cliccando su questo link.