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Carenza farmaci in Ue, il report Pgeu: «Situazione aggravata nel 2023»

La carenza di medicinali in Europa si aggrava: il report del Pgeu pubblicato il 30 gennaio ha delineato un quadro preoccupante per il 2023. Secondo il rapporto annuale del Pharmaceutical group of the european union (Pgeu), l’anno appena concluso ha registrato un incremento delle carenze di farmaci rispetto agli anni precedenti. La problematica interessa diverse aree terapeutiche, dai farmaci antibiotici a quelli cardiovascolari fino a quelli per il trattamento delle patologie respiratorie. L’esempio emblematico, riscontrato nel report, è fornito dai dati raccolti nei Paesi Bassi, dove sono state registrate 2.292 carenze nel 2023, con circa 5 milioni di persone colpite. Altri Stati Ue, come Svezia, Portogallo e Spagna, hanno rilevato un incremento nel numero di farmaci non disponibili.

Impatto sul lavoro delle farmacie e ore dedicate alla gestione delle carenze

Le farmacie dell’Unione europea si trovano così a fronteggiare una situazione sempre più complessa. In media, nel 2023, ogni farmacia ha dedicato quasi 10 ore settimanali alla gestione delle carenze di medicinali, un impegno triplicato nell’ultimo decennio. Le ore, come evidente, sono un tempo prezioso che potrebbe essere impiegato in altre attività centrale, tra cui la consulenza ai pazienti sull’uso sicuro ed efficace dei farmaci. La situazione è resa ancora più ardua dalla concomitante carenza di personale nel settore delle farmacie e sanitario in generale, condizione che mette a dura prova la capacità delle farmacie di fornire soluzioni alternative ai pazienti.

Differenze tra Paesi e necessità di maggiore flessibilità per i farmacisti

Le strategie adottate per fronteggiare le carenze di farmaci variano notevolmente tra i diversi Paesi membri dell’Ue. Esistono differenze sostanziali nelle opzioni a disposizione dei farmacisti, come la possibilità di sostituire il medicinale prescritto o di prepararlo direttamente in farmacia attraverso la galenica. Come emerso dal Report Pgeu, è evidente la necessità di concedere ai professionisti del settore una maggiore flessibilità, affinché possano sfruttare appieno le loro competenze, conoscenze ed esperienze per assistere efficacemente i pazienti.

Frustrazione e disagio per i pazienti

Aris Prins, presidente del Pgeu, ha osservato che «nonostante i farmacisti continuino ad impegnarsi per trovare soluzioni, le carenze lasciano ancora molti pazienti senza il trattamento prescritto. La situazione provoca frustrazione e disagio per i pazienti e mina la loro fiducia nei farmacisti e nel sistema sanitario. Causano stress al personale delle farmacie e impongono un onere amministrativo aggiuntivo al lavoro quotidiano delle farmacie».

Invertire la tendenza negativa

Secondo Prins «la riforma della legislazione farmaceutica dell’Ue rappresenta un’opportunità unica per costruire una catena di approvvigionamento più resiliente e migliorare la prevenzione, il monitoraggio e la gestione delle carenze. Tuttavia, abbiamo bisogno di misure più immediate per affrontare questo problema cronico e invertire la tendenza negativa che i farmacisti denunciano da oltre un decennio. Chiediamo una notifica tempestiva delle carenze, un’informazione più tempestiva ai farmacisti e una ridistribuzione più equa dei medicinali tra i paesi».