Antibiotico-resistenza, nel 2024 in Italia scenario contrastante

L’Istituto superiore di sanità ha reso noti i risultati delle sorveglianze sull’antibiotico-resistenza e sul consumo di soluzioni idroalcoliche per l’anno 2024. Il quadro generale emerso è complesso e segnato da tendenze divergenti. Le percentuali di resistenza per gli otto batteri monitorati si mantengono su valori elevati, sebbene per alcune specifiche associazioni tra agente patogeno e antibiotico siano stati osservati segnali incoraggianti e curva discendente.
Resistenza a Enterococcus faecium e ridotto uso di soluzioni alcoliche
Preoccupazione per il costante aumento della resistenza alla vancomicina riscontrato in Enterococcus faecium. L’incidenza delle batteriemie causate da enterobatteri resistenti ai carbapenemi ha motrato leggera flessione rispetto all’anno precedente, pur restando su livelli significativi. Un ulteriore dato presentato dall’Iss ha riguardato il consumo mediano di soluzione idroalcolica per l’igiene delle mani in ambito ospedaliero, che continua a diminuire, posizionandosi su una cifra marcatamente inferiore allo standard fissato dall’Organizzazione mondiale della sanità.
Andamenti differenziati per batteri Gram-positivi e Gram-negativi
Per quanto concerne i batteri Gram-positivi, Staphylococcus aureus resistente alla meticillina ha fatto registrare un’ulteriore contrazione, raggiungendo una percentuale del 25,7. In opposizione a tale dato, Enterococcus faecium resistente alla vancomicina ha manifestato una tendenza in crescita, attestandosi al 34,9. In relazione a Streptococcus pneumoniae, la resistenza alla penicillina si mantiene stabile, mentre si riscontra un incremento per quella verso l’eritromicina.
Andamento dei batteri Gram-negativi
Passando ai batteri Gram-negativi, in Escherichia coli si è rilevato leggero aumento della resistenza alle cefalosporine di terza generazione e agli aminoglicosidi. Segnale positivo proviene invece da Klebsiella pneumoniae, con riduzione della resistenza ai carbapenemi, scesa al 24,0. Anche per Pseudomonas aeruginosa e Acinetobacter spp. la resistenza ai carbapenemi è in diminuzione, sebbene quest’ultimo mantenga una percentuale molto alta.
Monitoraggio della multi-resistenza
Il fenomeno della multi-resistenza è sempre una problematica di rilievo, specialmente nelle unità di terapia intensiva, dove le percentuali di resistenza per Klebsiella pneumoniae, Pseudomonas aeruginosa e Acinetobacter spp. risultano sistematicamente superiori rispetto agli altri reparti. La sorveglianza coordinata dall’Iss ha coinvolto 210 laboratori nel corso del 2024, garantendo una copertura nazionale del 67,5. I patogeni più comunemente isolati da campioni invasivi sono stati Escherichia coli, Staphylococcus aureus e Klebsiella pneumoniae, con una maggiore prevalenza in pazienti di sesso maschile e di età superiore ai 65 anni.
Consumo di igienizzanti al di sotto degli standard Oms
Il report dedicato alla sorveglianza del consumo di soluzioni idroalcoliche ha messo in luce come l’utilizzo mediano nazionale dei prodotti per l’igiene delle mani nelle strutture ospedaliere abbia proseguito il suo declino nel 2024, toccando i 16,3 litri per 1000 giorni di degenza ordinaria considerando l’intera struttura. Limitando l’analisi alla sola degenza ordinaria, il valore mediano è sceso a 9,9 litri per 1000 giorni di degenza, cifra che si colloca sensibilmente al di sotto della soglia raccomandata dall’Organizzazione mondiale della sanità. L’impiego di tali soluzioni si è rivelato notevolmente più consistente all’interno dei reparti di terapia intensiva, seppure anche nel contesto si confermi un calo costante nel corso degli ultimi anni.



