Antibiotici in Italia, il rapporto Aifa con i consumi del 2018

L’Osservatorio nazionale sull’impiego dei medicinali dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha pubblicato il rapporto “L’uso degli antibiotici in Italia”, documento contenente i dati relativi ai consumi degli antibiotici in Italia. «Nonostante il trend in riduzione – si legge nel documento -, il consumo continua a essere superiore alla media europea, con una grande variabilità tra le regioni. Nelle mappe europee relative alla distribuzione dei batteri resistenti in Europa, l’Italia detiene insieme alla Grecia il primato per diffusione di germi resistenti». Alla base del fenomeno dell’antibiotico-resistenza, come è noto, vi è la non appropriatezza dell’uso, conseguente a possibili fenomeni iper-prescrittivi, ma anche dell’utilizzo sconsiderato dovuto all’assunzione impropria da parte dei pazienti.

Venendo ai dati del 2018 contenuti nel rapporto, l’Aifa rende noto che «il consumo di antibiotici in Italia si è attestato a 21,4 DDD/1000 ab die e, nonostante il trend in riduzione, è ancora superiore alla media europea». I consumi relativi all’assistenza convenzionata erogata dalle farmacie territoriali, presentano «notevole varietà regionale», ovvero «range da 8,9 della PA di Bolzano a 23,4 DDD/1000 ab die della Campania (media nazionale 16,1 DDD) – con valori più elevati al Sud e nelle Isole e inferiori al Nord». Secondo quanto evidenziato dalla stessa Agenzia, inoltre, «le differenze d’uso non riguardano solo il numero delle prescrizioni ma anche la tipologia degli antibiotici prescritti (tipo di molecole; spettro ampio vs ristretto». Tra le molecole più usate vi è l’associazione amoxicillina/acido clavulanico: «I dati contenuti nel Rapporto – spiega l’Aifa – suggeriscono un probabile sovra-utilizzo di questa associazione, laddove potrebbe essere indicata la sola amoxicillina, che ha uno spettro d’azione più selettivo e ha quindi un minor impatto sulle resistenze. Ciò è particolarmente evidente nella popolazione pediatrica. Tale fenomeno è in contrasto con l’indicazione contenuta in molte linee guida, secondo la quale l’amoxicillina è considerata la terapia di prima scelta per il trattamento in ambito territoriale delle infezioni batteriche più frequenti in pediatria, quali la faringotonsillite streptococcica e l’otite media acuta».

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