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Aderenza, Senioritalia-Federanziani: «4 su 10 non assumono regolarmente i farmaci prescritti»

Quale è l’impatto della mancata aderenza alla terapia sulla salute dei pazienti? Quali sono le dinamiche che influiscono negativamente sugli aspetti legati alla continuità terapeutica? A rispondere a queste domande è uno studio portato a termine da Senior Italia-Federanziani, nel quale emerge che «quattro su dieci non assumono con regolarità i farmaci prescritti, e uno su tre ammette di dimenticarne spesso l’assunzione; anche per questo molti di loro (il 49,8%) ritengono che sarebbe utile l’aiuto di uno strumento o di una persona che ricordi loro di assumere le terapie». Secondo la sigla è «uno scenario preoccupante, diffuso alla vigilia della Giornata Nazionale per l’Aderenza alle Terapie che si celebra domani in Italia nella ricorrenza della morte di Giuseppe Moscati, il “Santo Medico” deceduto il 12 aprile del 1927. Un problema quello dell’aderenza che si conferma piaga per il sistema salute, incrementato nell’ultimo biennio dalle conseguenze della pandemia».

L’assunzione dei farmaci prescritti

Nei risultati presentati emerge che «alla domanda “Assumi regolarmente i farmaci prescritti?”, oltre 4 senior su 10 rispondono di no, ben il 43,7%.  Più di uno su due assume almeno 3 farmaci (il 51,4%). Uno su su tre (il 33,8%) dimentica spesso di assumere un farmaco prescritto; a un 26,7% di loro è capitato di dimenticarsene raramente; solo il 39,5% dichiara di non dimenticarsene mai». Inoltre «una larga maggioranza dichiara che il medico spiega loro l’importanza dell’assunzione del farmaco (il 69,1%), ma a qualcuno succede solo “ogni tanto” (il 17,7%), e c’è un 13,2% a cui invece non viene adeguatamente spiegato».

La sorveglianza in ambito domestico

In ambito domestico, viene rilevato che gran parte dei pazienti «non è supportato da nessuno in casa nell’assunzione di farmaci; solo il 13,2% è seguito o da un familiare o da un badante. Cosa si può fare quindi per migliorare l’aderenza alla terapia? Il 42,8% di loro ritiene che sarebbe molto aiutato da uno strumento che gli ricordi l’assunzione dei farmaci. Più nel dettaglio, fra le varie opzioni possibili di supporto, circa la metà di loro (il 49,8%) ritiene che sarebbe utile, nell’aiutarlo a non dimenticare le medicine, una persona o un oggetto che gli ricordi l’assunzione, mentre il 21% preferirebbe avere uno schema semplice e poche assunzioni giornaliere; alcuni (il 18%) ritengono che sarebbe utile una spiegazione precisa dei rischi dell’interruzione della cura, oppure (11,2%) una spiegazione più precisa dei benefici della cura stessa».