Spesa farmaceutica 2025, a gennaio-aprile stabili gli acquisiti diretti

Il periodo gennaio-aprile 2025 ha fatto registrare una sostanziale stabilità negli importi destinati all’acquisto diretto di farmaci da parte delle Regioni. L’incremento, pari allo 0,1%, ha segnato un arresto rispetto alla crescita del 14,95% osservata nel medesimo intervallo temporale del 2024. I dati sono contenuti nel documento «Monitoraggio della spesa farmaceutica nazionale e Regionale gennaio-aprile 2025» pubblicato dall’Aifa il 22 settembre 2025. L’elaborazione del report ha richiesto un lasso di tempo superiore alla norma a causa delle procedure tecniche connesse all’aggiornamento della normativa sui farmaci innovativi introdotto dall’ultima legge finanziaria. La spesa farmaceutica complessiva, comprendente sia gli acquisti diretti che quelli del canale convenzionato, ha raggiunto la cifra di 8 miliardi e 166 milioni di euro, con uno scostamento dal tetto programmato del 18,10%, valore in linea con il 18,13% del 2024.
Dettaglio degli acquisti diretti e peso dei farmaci innovativi
La spesa totale per gli acquisti diretti, suddivisa nelle categorie A, H e C, si è attestata a 5 miliardi e 850 milioni di euro. Per quanto riguarda l’andamento della spesa per i farmaci innovativi, essa ha subito una contrazione del 40,7%, scendendo da 393 a 233 milioni di euro. Il calo si è verificato nonostante l’estensione della normativa che ha incluso gli ex farmaci innovativi condizionati. In contrapposizione a tale trend, la spesa per i medicinali non innovativi ha mostrato un aumento del 2,9%, passando da 5,191 a 5,340 miliardi di euro. Lo scostamento negativo dalla soglia programmata per gli acquisti diretti è ammontata a 1 miliardo e 461 milioni di euro, l’Aifa ha rilevato una lieve riduzione dell’incidenza della voce sul Fondo sanitario nazionale, scesa dall’11,80% del primo quadrimestre 2024 all’11,72% dello stesso periodo del 2025.
Quadro della spesa convenzionata e differenze regionali
Per quanto concerne la spesa farmaceutica convenzionata, ovvero quella sostenuta dal Servizio sanitario nazionale per i medicinali dispensati dalle farmacie, il monitoraggio ha confermato il mutamento nelle abitudini di consumo. Il numero di dosi giornaliere dispensate è aumentato dello 0,8%, a cui è corrisposto un incremento della spesa lorda convenzionata dello 0,6%, per un totale di 3 miliardi e 326 milioni di euro. La spesa netta a carico delle Regioni è cresciuta di 110,9 milioni di euro, con una variazione del +4,1%, tale dinamica è però influenzata dall’assenza, per un trimestre nel 2024, della nuova remunerazione applicata alle farmacie. La spesa convenzionata che concorre al tetto programmato del 6,8% del Fsn è stata pari a 2 miliardi e 879 milioni di euro, con un’incidenza del 6,38% che ha generato un avanzo di 188,4 milioni di euro rispetto al limite stabilito. Il report mette in luce una marcata eterogeneità a livello territoriale per entrambe le tipologie di spesa. Per gli acquisti diretti, l’incidenza sul Fsn varia da valori superiori al 13% in Sardegna e Umbria a percentuali inferiori al 10% in Lombardia.